Abstraction White Rose, Georgia O'Keeffe
- Matilde Gilioli
- 13 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Elegantemente libera e solitaria, come un fiore

Titolo: abstraction White rose
Autore: Georgia O'Keeffe
Anno: 1927
Formato: 91,4x76,2cm
Tecnica: olio su tela
Stile: astrattismo
Luogo: The Georgia O'Keeffe museum. Santa Fe, New Mexico
Georgia O'Keefe fu un'artista solitaria e amante della libertà, quella libertà che deriva dal passeggiare sola in compagnia dei propri pensieri. Quella stessa libertà che deriva dall'esplorare la natura accompagnata solo dal silenzio che quest'ultima sa regalare e dalla necessità interiore di rappresentare la propria visione della realtà, senza influenze esterne o pressioni sociali.
Questo è ciò che nell'essenza fu questa artista: elegantemente sé stessa.
Il soggetto dell'opera è una rosa, rappresentata astrattamente da toni di grigio-bianco che come una spirale corrono dal centro verso l'esterno. Non si tratta di un semplice zoom ma di un ingrandimento, Georgia infatti dipinge i suoi fiori di dimensioni enormi per un motivo ben preciso che lei stessa ci racconta:
“Nessuno ha mai visto un fiore veramente, é troppo piccolo e richiederebbe molto tempo di osservazione e noi non abbiamo tempo. Ma per vedere veramente un fiore serve tempo così come per gli amici serve tempo”
L'artista crede fermamente in questa frase tanto che durante la sua vita non istaurerà molte relazioni ma quelle poche saranno preziose, come quella con la fotografa Anita Lily Pollitzer che espose i suoi carboncini su carta bianca (titolo opera: Special) alla 291 Art Gallery diretta da Alfred Stieglitz (altra relazione importante su cui torneremo) a sua insaputa e portando le sue opere al successo.
Quello che l'artista definisce “il periodo più bello della sua vita” si racchiude in una manciata di anni, tra il 1915 e il 1918, quando studia e insegna in Carolina del nord, in virginia e in Texas. Fu questo il periodo in cui l'artista prova diversi stili fino ad arrivare a comprendere che é solo con l'astrattismo che puó esprimersi al meglio.
Ciò che i petali della rosa dipinta da Georgia O'Keeffe ci suggeriscono è un vorticoso girare in tondo in un moto continuo e senza meta, come i cerchi d'acqua che un sasso genera se gettato in uno stagno. I petali di un fiore non sono infiniti ma con questa inquadratura l'artista ci ricorda che l'infinito va a braccetto con l'ignoto e il non sapere è equiparabile al il sapere tutto, entrambi hanno un velo di amarezza.
La stessa amarezza che investe l'artista quando la critica dell'epoca, composta principalmente da uomini appartenenti ad una elite che ma tollerava il successo di una donna, interpreta i suoi fiori seguendo i principi tanto in voga di Sigmund Freud, quindi legati alla sua sessualità. Georgia ne fu profondamente delusa e sempre smentì questa interpretazione, con i suoi fiori lei intendeva solo rappresentare l'effimera e momentanea bellezza di un evento naturale. Proprio come affascinante, misteriosa e delicata è la vita stessa.
Si è accennato prima alla figura di Stieglitz Alfred, il fotografo fu promotore, amante e marito dell'artista. La loro storia ebbe un'inizio travolgente, i due erano legati oltre che dall'amore anche dalla passione comune per l'arte. Ma l'indipendenza di Georgia non solo era inusuale per l'epoca ma anche difficile da accettare per un uomo di successo come Stieglitz. All'iniziale passione prese il posto il comportamento dominante dell'uomo che infangò la reputazione della moglie esponendo dei suoi nudi in una mostra relegando la donna nel ruolo di modella e lasciando in ombra la sua arte.
Ma lo spirito combattente di Georgia le permise di ritagliarsi il suo tempo e il suo spazio, a partire dal 1929 infatti la donna farà da pendolare tra New York, dove vivrà la vita frenetica con il marito, e il New Mexico, luogo di ispirazione di cui si innamorerà follemente e del cui ci donerà una incredibile rappresentazione dei suoi deserti.
Il dipinto Abstraction White Rose ci racconta tutto questo in poco più di tre colori e pochi tratti, ci descrive una donna coraggiosa e controversa. Una figura femminile tanto forte, determinata e originale da essere annoverata come la madre del modernismo americano. Nelle sue opere leggiamo la semplicità che deriva dalla complessa meditazione di sé stessi e del mondo, dell'eleganza di un fiore bianco emblema di un anima pura che ha compreso cosa e come esprimere se stessa.
La sua vita è diventata arte, lei stessa è diventata la sua arte e questo è il motivo per cui l'astrattismo, meglio rappresenta la contemporaneità. Non è un caso infatti che sia proprio del ‘900, fu questo il periodo in cui la fotografia scalza la storia dell'arte dal suo primato di rappresentante della realtà. L'arte si vede declassata, non è più al centro delle arti figurative e diviene necessario un nuovo senso. Questo nuovo senso è l'esperienza, è il sentimento umano che si cela dietro ad un elemento naturale e che l'artista cerca di rappresentare con un stile perfezionato nel tempo, personale e talmente sacro come nel caso di Georgia O'Keeffe da attirare il pubblico come un'ape è attratta dal succoso nettare di un fiore.
Comments